Giorno per Giorno 2012 - Mobile
Home

Relatori 2012



Taryn
Simon

Arte

Taryn Simon (New York, 1975) è un fotografa americana la cui opere sono state pubblicate dal "New York Times Magazine", Ted.com, CNN, BBC e dalla rivista "Frontline". Le sue fotografie sono state esposte in mostre monografiche alla Tate Modern, Londra (2011); alla Neue Nationalgalerie, Berlino (2011); al Whitney Museum of American Art, New York (2007); al Museum für Moderne Kunst, Francoforte (2008); al Kunst-Werke Institute for Contemporary Art, Berlino (2004); e al P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2003). Il suo ultimo progetto, A Living Man Declared Dead and Other Chapters, l'ha impegnata per quattro anni (2008-11), nel corso dei quali Taryn Simon ha viaggiato in tutto il mondo, indagando e registrando linee di discendenza e alberi genealogici. In ognuno dei diciotto "capitoli" che costituiscono l'opera, le forze esterne del territorio, del potere, delle circostanze o della religione si scontrano con le forze interne dell'eredità psicologica e fisica. I soggetti documentati dalla Simon includono le faide familiari in Brasile, le vittime del genocidio in Bosnia, il sosia del figlio di Saddam Hussein Uday e i morti viventi in India. La sua opera, coerente e arbitraria al tempo stesso, indaga i rapporti tra il caso, il sangue e altri componenti del destino. Il lavoro precedente, Contraband (2010), è un archivio di desideri globali e minacce potenziali che presenta 1075 immagini di oggetti confiscati dalle autorità aeroportuali di New York a passeggeti e corrieri provenienti da altri paesi. An American Index of the Hidden and Unfamiliar (2007) ci mostra oggetti, luoghi e spazi che sono parte integrante della fondazione, della mitologia o della vita quotidiana degli Stati Uniti, ma che sono inaccessibili o ignoti al grande pubblico, dalle capsule radioattive recuperate in una centrale di smaltimento dei rifiuti nucleari a un orso bruno in ibernazione e alla collezione d'arte della CIA. The Innocents (2003) documenta 44 casi di persone incarcerate per crimini che non avevano commesso, attribuendo alla fotografia la funzione di testimone attendibile e arbitro della giustizia.

Le fotografie di Taryn Simon sono presenti nelle collezioni permanenti del Metropolitan Museum of Art, della Tate Modern, del Whitney Museum, del Centre Pompidou, e del Los Angeles Museum of Contemporary Art. Nel 2011 ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia.